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In questa operetta, nata come colto divertissement, Sinesio di Cirene gareggia in scherzosa polemica con Dione di Prusa, autore di un "Elogio della chioma", facendo della calvizie il fine ultimo della natura, il punto di contatto dell'uomo con il divino. La calvizie, assicura il retore, è segno di saggezza, di integrità morale e perfino di buona salute; la chioma, ovviamente, di tutto l'opposto. Chiomati sono gli ignoranti, gli adulteri e gli effeminati, mentre calvi sono i sacerdoti, i filosofi e tutti gli uomini saggi. A tutti costoro, ma anche agli amanti della chioma che volessero ravvedersi, è dedicato questo ironico e raffinato esercizio di logica e di stile.